L'ultima vendemmia al "Fiocchi"

Da domani, primo settembre, il “Fiocchi” avrà una nuova guida.

Termina infatti, con l’inizio del nuovo anno scolastico, il mio incarico di dirigente scolastico, in contemporanea con il cammino professionale nel mondo della Scuola. Sono passati quarant’anni dalla prima supplenza, come docente di matematica e scienze, accettata quasi per caso. Poi il concorso, la nomina in ruolo, i tanti anni da insegnante e vicepreside nella Scuola media (poi Istituto comprensivo) di Mandello. Ancora, il concorso per diventare dirigente, Missaglia, Lecco 1 e … cinque anni di “Fiocchi”: anni intensi, difficili, stimolanti, spigolosi e dolci.

Io stesso mi stupisco – perfezionista come sono e sempre in cerca del modo di migliorare le cose –  nel pensare che, se tornassi indietro, assumerei le stesse decisioni, avvierei gli stessi progetti, rifarei tutto quello che oggi permette alle ragazze e ai ragazzi che prendono qui il diploma o la qualifica di camminare a testa alta nel mondo del lavoro, certi che il tessuto produttivo  (non solo lecchese)  conosce la qualità della loro preparazione e non vede l’ora di accoglierli, nelle industrie e nei laboratori.

In questi cinque anni io e il Fiocchi abbiamo percorso un lungo di strada tratto insieme: è giusto che ora il Fiocchi vada avanti senza di me. Lo penso e affermo da sempre, e non è una battuta: un buon dirigente è tale quando diventa pressoché inutile. Peccando di orgoglio, sono ragionevolmente certo che qui io non serva più.

Nessuna dietrologia, mi raccomando: metà di me sarebbe tranquillamente rimasta in servizio per altri cinque, cinquanta o cinquecento anni, perché è la metà convinta che smettere di sognare sia difficile, molto difficile, e la nostalgia in agguato appena dietro l’angolo.

L’altra parte di me ha motivazioni altrettanto valide. E’ quella che mi fa dire, alla Forrest Gump, dopo quarant’anni di corse ininterrotte, ferie a singhiozzo e weekend passati lavorando per la scuola: “ I’m pretty tired, i think I’ll go home, now”…

E’ quella che – parafrasando Mario De Andrade, autore poco noto ma incredibilmente attuale anche con i suoi scritti del 1940, recita così: “Ho contato i miei anni… Mi sento come quel bambino cui regalano un pacchetto di dolci: i primi li mangia con piacere, ma quando si accorge che gliene rimangono pochi, comincia a gustarli intensamente” e ancora “Abbiamo due vite, e la seconda inizia quando ti rendi conto che ne hai solo una”.

Ha però vinto, di misura, la seconda metà, quindi...

E’ il momento che continui e completi un mio vecchio post in Facebook; forse qualcuno se lo ricorda, mi pare fosse del febbraio 2018. Iniziava così: “Dirigere un Istituto come il Fiocchi di Lecco è come prendersi cura di un vigna...”

Beh, ora la vigna è in piena produzione e i grappoli sono di qualità. I pali di sostegno, che ho curato con dedizione e affetto, talvolta riallineandoli, altre appoggiandomi nei momenti in cui il sole era troppo caldo e io un po’ stanco, sono talmente saldi nel terreno che nessun vento e neanche gli ultimi due anni di grandine li hanno piegati. Io ho amato la mia vigna, e la  vigna mi ha restituito colori e profumi ancor più intensi di quelli che avrei sperato.

Grazie Giovanni, grazie Andrea: fin dal mio primo giorno al “Fiocchi” siete stati i tutori di testa, il riferimento per posare gli altri pali;  mi avete permesso di tendere fili paralleli e saldi, che hanno sostenuto tralci sempre più ricchi di gemme prima, di rami fruttiferi poi. So che nessuno se ne avrà male, se cito solo i vostri due nomi mentre abbraccio col pensiero tutti i Docenti, gli Assistenti tecnici, la miglior Segreteria che un Dirigente potesse sperare di avere, coordinata dal più esperto tra i Direttori dei servizi amministrativi, i Collaboratori scolastici, il Personale esterno, le mie Studentesse, i miei Studenti, le loro Famiglie e chiunque - a vario titolo – in questi anni abbia incrociato il mio cammino professionale e contribuito a far diventare il Fiocchi la realtà consolidata di oggi.

Con il "Fiocchi" nel cuore, per sempre

firmato (per l’ultima volta)
IL DIRIGENTE SCOLASTICO
prof. Claudio Lafranconi