Ho ricevuto l'ennesima segnalazione - da parte dei Collaboratori scolastici - relativa al totale menefreghismo di alcune (troppe) classi sul rispetto delle regole sulla raccolta differenziata. Io aggiungo che anche qualche adulto spesso si "distrae" sull'argomento. Alle studentesse e agli studenti dico solo che se agli scioperi contro i cambiamenti climatici e alle manifestazioni correlate seguono questi comportamenti, beh... non siete diversi dalle generazioni che vi hanno preceduto, quindi la vostra credibilità è conseguente. Alle famiglie, che pagano fior di tasse sui rifiuti, solo in parte mitigate in quei comuni virtuosi che effettuano una vera raccolta differenziata, ricordo solo che i messaggi non possono partire solo dalla scuola, e che a casa e a scuola (che poi è casa di tutti) i comportamenti dovrebbero essere gli stessi. Agli educatori che si dimenticano di notare il colore del contenitore dove stanno buttando la buccia della mela o il bicchierino del caffè non dico nulla, che forse è meglio.
Mi prenderò la briga e il piacere di occuparmi anche della maleducazione ecologica di giovani e meno giovani e, tra le mille incombenze importanti e utili, troverò anche il tempo da destinare a contestare addebiti in campo ecologico.
Avrei preferito già adesso usare il mio tempo per progettare interventi didattici, piuttosto che scrivere queste righe.
IL DIRIGENTE SCOLASTICO
prof. Claudio Lafranconi
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